Cara Federica,

Hai scoperto che i nascondigli sono difficili da trovare. I nascondigli si nascondono nelle necessità di un aiuto e di una presenza, nel tempo contato, nell’imparare a piangere in silenzio, urlare in silenzio, fare anche cose belle in silenzio. I nascondigli si nascondono nel trattenere tutto e non voler trattenere niente.

Non sei Alice che si addormenta sotto un albero, non hai un mantello dell’invisibilità, non sei il bubusettete, inoltre porti gli occhiali e questo ti obbliga a non abbassare la testa se avessi voglia di piangere perché poi si macchiano le lenti e non vedi niente e il naso ti cola sulla maglietta pulita.

Hai imparato a scegliere il momento, a fare a meno di bolle protettive, a vivere tutto come qualcosa che non può essere protratto. A sorridere mentre dici: “ho pianto” per non fare dispiacere nessuno, sperando che nessuno ti chieda il perché. Oppure ad essere abbastanza convincente quando dici: “è che mi bruciano gli occhi”. Hai imparato a chiedere che ti puliscano il moccio. Hai imparato e non te l’aspettavi.

Hai imparato a mantenere intatta un po’ di tutta quella quantità di pudore che la malattia si è portata via insieme ai tuoi muscoli, insieme a tutto quello che pensavi fosse tuo e invece eri solo in affitto. In fondo è stato come se il padrone di casa ti avesse comunicato che avresti dovuto lasciare l’appartamento a sua figlia, cioè la malattia e tu allora impuntandomi, la figlia te la sei sposata.

Hai imparato a trovare i nascondigli: alzi muri tridimensionali, ti controlli dalle 8 alle 15 e 30, a volte ringrazi le due ore di lezione durante la quale non puoi essere disturbata e quindi si trasforma in una seduta psicologica tra te e te. Dove né tu né tu troverete risposte e continuerai a non capirci niente.

Hai imparato a nasconderti dentro la tua sedia, nei tuoi vestiti, nel tuo respiro, in un po’ di Martini e una sigaretta. A sparire riapparendo in una sceneggiatura, in un montaggio casuale, mentre scappi da una carrellata laterale che diventa una carrellata a seguire. A nasconderti in una dissolvenza, si spera, di almeno 15 minuti.

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